Tutti gli articoli di Eleonora Biddle

Il paroliere

Autrici: maestra Valentina Guerrieri e maestra Eleonora Biddle

Questo strumento non è stato inventato da me in realtà, ma ho “rubato” l’idea a Valentina Guerrieri che lo aveva esposto tra i suoi strumenti nel corso di una delle Programmazioni Cooperative Itineranti (PCI) organizzate dal gruppo territoriale MCE di Pisa.

Si tratta di un gioco-sfida che prevede il lancio di 8 dadi con su scritte delle sillabe, successivamente le sillabe vengono trascritte sulla scheda gioco individuale e al “VIA!” si scrivono tutte le parole che ci vengono in mente con quelle sillabe.

Vince chi riesce a formare il maggior numero di parole.

Nei dadi creati da me ho aggiunto due simboli:

  • la corona JOLLY, che permette di aggiungere una lettera o una sillaba a piacere per comporre le parole;
  • la doppia xx, che permette di inserire delle doppie.

Domino delle sillabe

Autrice: maestra Eleonora Biddle

Questo strumento è stato creato dagli alunni e dalle alunne della classe prima del mio scorso ciclo. Avevo chiesto loro di ideare degli strumenti che potessero essere utilizzati durante il Piano di Lavoro per consolidare la lettoscrittura. Alla realizzazione di questo strumento ha partecipato tutta la classe, alcuni hanno realizzato i disegni e altri hanno scritto le sillabe. Esteticamente non è perfetto, ma comunque funzionale e il divertimento è iniziato dalla sua realizzazione.

Le regole sono simili a quelle del domino classico: ci si divide le tessere tra i giocatori, il/la primo/a partecipante lascia una tessera sul tavolo e gli altri giocatori a turno attaccano le proprie tessere in base alla sillaba corrispondente al disegno o viceversa. Vince chi finisce per primo le proprie tessere.

Il forma-parole

Autrice: maestra Eleonora Biddle

Questo strumento nasce dalla necessità di stimolare sia la lettura che la scrittura di parole piane.

E’ composto semplicemente da delle sillabe che vengono disposte sul tavolo; a turno si cerca di formare il maggior numero possibile di parole fino al termine di una clessidra (30 secondi), il gioco continua fino all’esaurimento delle tessere e/o fino a quando tutti/e i/le partecipanti ritengono non  vi siano più possibilità di composizione.

Vince chi al termine del gioco ha formato il maggior numero di parole.

Dadi Crea-storie

Autrice: maestra Eleonora Biddle

Inventare storie è sempre molto divertente, soprattutto quando lo si può fare anche in compagnia; ma talvolta mancano le idee per partire. Ecco che ho pensato di creare questi dadi che potessero dare il giusto stimolo per partire e che, a seconda degli intrecci dati dal lancio dei dadi, rappresentassero anche un po’ la sfida dell’assurdo. Lo strumento è composto da tre dadi, che rispondono a 3 domande stimolo: chi? quando? dove? 

 I/le partecipanti lanciano i dadi e sulla base delle indicazioni date dai dadi inventano una storia. Si tratta di uno strumento a sviluppo aperto che i bambini e le bambine possono utilizzare anche individualmente ma solitamente, almeno nelle mie classi, amano utilizzarlo in coppia o piccolo gruppo. In questo caso i/le partecipanti possono scegliere se creare una storia tutti insieme, contrattando continuamente le idee che emergono, oppure se scrivere a “staffetta”, ovvero a turno si prosegue la narrazione dell’altro. 

All’interno della scatola dei dadi ho inserito anche una scatolina contenete delle tessere con su scritti alcuni connettivi con l’invito di utilizzarli per variare le modalità di connessione tra le frasi delle storie.

Si ringrazia Lia Venturato per il miglioramento dello strumento con il nastro attacca-stacca.

La timbratrice

Autrice: maestra Eleonora Biddle

Cosa potremmo fare con questi timbri? Questo strumento è nato proprio così! A ideare e costruire gli elementi mancanti del gioco ci ha pensato un piccolo gruppo di bambine e bambini nel corso della classe prima. Si tratta di uno strumento molto semplice, ma utile e apprezzato dalla classe.

Il gioco richiede tre partecipanti, ognuno dei quali assume un ruolo diverso: PENSATORE (colui o colei che pensa la parola), SCRITTORE (colui o colei che scrive la parola con i timbri su di un foglio bianco) e CONTROLLORE (colui o colei che controlla che la parola sia scritta correttamente). I ruoli vengono cambiati a turnazione dopo cinque parole. Una possibile evoluzione potrebbe essere quella di utilizzare le parole come stimolo creativo per la formulazione di frasi o brevi storie.

Materiale necessario: timbri con lettere dell’alfabeto, cartellini su cui scrivere i ruoli, tampone di inchiostro, fogli bianchi (volendo si può utilizzare anche il quaderno).

Il villaggio delle parole

Autrice: maestra Eleonora Biddle (+ versione modificata di Luca Randazzo)

Formazione delle frasi e analisi grammaticale

Fin dalla prima, con i bambini della mia classe, ci siamo divertiti a esplorare la lingua italiana e la sua grammatica attraverso esperimenti, ipotesi e scoperte. In terza abbiamo iniziato a leggere “La grammatica è una canzone dolce” di Erik Orsenna, e con un pizzico di fantasia stiamo iniziando a dare il nome corretto a tutte le categorie di parole che possono comporre una frase, osservate negli anni precedenti. Nella narrazione di Orsenna le parole vengono presentate come tribù, ognuna con il suo compito e ruolo; noi abbiamo provato ad immaginare quali sarebbero potute essere le loro case. Abbiamo immaginato che gli articoli vivessero nel campanile, perché “camminano davanti ai nomi scuotendo un campanello: attenzione, il nome che mi segue è un maschile; attenzione, è un femminile”; che i nomi vivessero in alti palazzi, perché molto numerosi visto che devono “mettere su tutte le cose del mondo un’etichetta per raccapezzarsi”; che la tribù degli aggettivi vivesse nei negozi perché sono coloro che vestono i nomi; la tribù delle azioni (per ora non sono ancora verbi) infine l’abbiamo immaginata in una grande fabbrica, per la loro caratteristica iperattività; infine c’è la grande tribù delle parole corte che è rimasta tale dalle prime indagini sulla lingua e quest’anno pian piano andrà a costruire nuove tribù. Questo strumento mira a allenare le capacità di composizione delle frasi e di discriminazione delle varie categorie grammaticali affrontate fino ad oggi. L’attività richiesta è sostanzialmente individuale, ma niente vieta (soprattutto in un primo periodo) di farlo a coppie, in modalità di cooperazione e/o tutoraggio.

Qui trovate il file per stampare lo strumento.

Più avanti nell’articolo potete trovare una versione differente del Villaggio delle Parole, creata da Luca. Continua la lettura di Il villaggio delle parole