Un gioco per associare il nome delle forme geometriche alle loro concrete caratteristiche
Alla scuola primaria siamo nel regno dell’operatività concreta. E cosa c’è di più concreto del toccare con le mani? Ecco quindi un semplice gioco di riconoscimento delle figure geometriche sulla base delle proprie percezioni corporee: invece che usare la vista, come spesso accade nelle schede, qui si usa il tatto!
Come si gioca? Presto detto.
Si estrae un nome figura dal primo sacchetto e poi si cerca di riconoscere al tatto una delle figure corrispondenti nel secondo!
Un’attività concreta per visualizzare gli schieramenti della moltiplicazione
Questo è uno strumento da usare nella lunga fase propedeutica alla moltiplicazione. Usando gli incroci dei quadretti sul quaderno viene infatti immediato visualizzare lo schieramento dei due numeri. Ovviamente questo non sostituisce affatto la concretezza dell’operare con oggetti fisici, ma può essere un buon modo per consolidare il concetto.
Autrice: maestra Lisa Salvetti e (Emi)Lia Venturato
Un gioco per calcolare il “valore” delle parole, come se le lettere si potessero comprare
Le parole e la matematica possono avere qualcosa in comune? Certo che sì!
Questo gioco mette in comunicazione le lettere e il calcolo. Si tratta di un’idea semplicissima: creare il prezzo delle parole conoscendo il valore di ogni lettera. Lo scopo è ovviamente il calcolo, ma può anche aiutare a ragionare sulla frequenza delle diverse lettere all’interno delle parole.
Scelta una categoria di parole, ogni giocatore ne sceglie una. Vince chi riesce a trovare la parola più costosa.
L’assillo di avere uno schedario autocorrettivo per le difficoltà ortografiche è stato immediato appena ho cominciato a utilizzare il piano di lavoro. Ho scoperto poi che esistono mille modi più divertenti per “esercitarsi”. Risultato: lo schedario lo usano in pochi.
Tuttavia ci sono alcuni più metodiche che desiderano avere degli esercizi in sequenza, che possano controllare con calma.
Ecco quindi lo schedario autocorrettivo ortografico. Le immagini sono tratte dal libro Gorgone/Mattiassich, L’amico delle parole, SEI. (Il libro è fuori catalogo da anni e non pensiamo che ci siano problemi di licenza nell’usare le immagini in esso riportato. In caso contrario, invitiamo la casa editrice a scriverci). Altre immagini sono del nostro sito amico midisegni che non finiremo mai di ringraziare.
Alcune schede riportano il simbolo dei pennarelli in alto. Vanno eseguite direttamente sulla scheda con un normale pennarello. Si cancella poi con una spugnetta umida.
Tombola per imparare le sillabe delle principali consonanti
Una volta che i bambini e le bambine hanno capito che il flusso sonoro può essere segmentato, spesso hanno bisogno del passaggio sillabico. Questo può essere un buon gioco di gruppo per esercitare il riconoscimento della sillaba e l’unione consonante -vocale. Non mi metto a spiegare il funzionamento della tombola: Capodanno con il nonno l’avete vissuto tutti. Ovviamente serve qualcosa per segnare le caselle: fagioli, pasta, sassi… quel che volete.
Per le pedine da estrarre, invece io ho usato vecchi tappi di bottiglia con incollato dentro (con la colla a caldo) un cerchietto con la sillaba.
Esercizio a coppie per la costruzione di semplici frasi
Ci sono alcuni bambini e alcune bambine che faticano moltissimo a capire la segmentazione del flusso sonoro: sia lo spazio tra le parole, che il punto fermo in fondo alla frase. Questo avviene nonostante in classe si scriva continuamente: quello che ci accade, testi liberi, lettere ai compagni, proposte per l’assemblea, giornale di classe se c’è…
Avevo quindi bisogno di un materiale che permettesse loro di costruire delle semplici frasi per poi leggerle, trascriverle, mettendo un trattino tra le parole e il puntino rosso, come lo chiamiamo noi, in fondo.
Dopo vari tentativi (uno dei quali ha portato a frasi più semplici che trovate qui: IO) mi sono ridotto a questo semplicissimo ma efficace oggetto. Sono frasi di poche parole che vanno riordinate, costruendo un messaggio di senso compiuto.
Non c’è controllo, ma si potrebbe creare semplicemente. Io preferisco che sia autocontrollata nella coppia di pari o di peer tutoring. È utile per questo materiale l’uso del quaderno di legno.
Una volta comprato il libro, si tratta di tagliuzzarlo (prima va fotocopiarlo, però, perché è stampato fronte e retro). Dovete poi incollare le striscioline su supporti più rigidi, magari colorati, mettere le risposte sul retro, plastificare e comprare delle mollette tipo quelle per i panni ma piccole.
Il primo esercizio si chiama la figura esatta. Una sola frase illustra tre immagini, delle quali solo una è esatta. Il bambino mette la molletta sull’immagine e poi gira la schedina per controllare se trova il tick o la croce.
Il secondo esercizio ha più frasi e più immagini. Qui la logica la fa da padrone! A quale immagine si riferiscono ognuna delle frasi? Ho scritto il numero su delle mollette colorate, ognuna delle quali verrà messa sull’immagine che si ritiene corretta. Il controllo in questo caso consiste nel verificare se il numero sul retro si trova nella stessa posizione della molletta.
Terzo e ultimo gioco è un vero o falso. Anche in questo caso ho scritto VERO e FALSO su alcune mollette che i bambini di volta in volta scelgono di attaccare in fondo alla frase. Quando girano la scheda, verificano la corrispondenza.
[ATTENZIONE: In nessuna maniera questo articolo può essere interpretato come un invito all’utilizzo illegale del libro in oggetto, che è tutelato ovviamente dai diritti d’autore.]
Questo gioco è una specie di semplicissima “battaglia navale”, che ha lo scopo di trovare i nomi in una lista di parole.
In pratica ogni giocatore tiene in mano una scheda gioco sulla quale sono scritte dieci parole, delle quali cinque sono nomi. Contemporaneamente custodisce il controllo della scheda del compagno.
Un gioco per ragionare sugli articoli e sugli apostrofi
Questo gioco si basa sul semplicissimo domino. Si tratta di accostare il nome al suo articolo, però attenzione. Se il nome inizia per vocale ci vuole l’apostrofo. Presto fatto, con un pennarello si cancella la A o la O e si segna l’apostrofo che permette di continuare il gioco.