Cinque percorsi su doppie, gn/ni, gli/li, sci-sce, mp-mb.
Autore Eugenia Renda
Questo strumento è nato dall’osservazione di uno strumento di matematica, in cui i bambini della mia seconda dovevano fare dei percorsi, per esempio colorando solo le caselle con i numeri pari. Li vedevo così assorti… e invece per alcuni di loro era difficile anche solo interessarsi all’Italiano! Da qui l’idea di fare qualcosa di simile anche per i digrammi, i trigrammi e le doppie. In questo modo devono riflettere, paragonare, categorizzare… e poi scrivere e fare l’autocorrezione!
Questo gioco nasce da una chiacchierata con la maestra Raffaella, nel giardino della scuola. La riflessione era che la coniugazione dei verbi è un’azione molto concettuale e decisamente poco corporea.
Ecco quindi che ci è venuta in mente la possibilità di usare le gambe per “danzare” tra tempi e persone verbali. Mi sono fatto portare un vecchio Twister da un bimbo e, dopo varie prove sono approdato a questo gioco, che purtroppo non può essere totalmente autogestito da chi lo usa, ma necessita la presenza di un arbitro (che però può anche essere un compagno o una compagna esperta in coniugazioni e tempi verbali.
Io ho lavorato solo su 6 tempi dell’indicativo: i più utilizzati nei testi liberi dei bambini e delle bambine: presente, imperfetto, futuro semplice, passato prossimo, trapassato prossimo e passato remoto. Ovviamente il gioco è personalizzabile anche con altri tempi, oppure riducendone il numero a 4.
Ogni colore rappresenta un tempo verbale. Ogni riga rappresenta una persona. Si può giocare in ascolto (cioè è l’arbitro a dire i verbi e i giocatori si muovono di conseguenza) oppure in coniugazione (cioè i giocatori si muovono autonomamente dicendo il verbo coniugato correttamente corrispondente al cerchio colorato scelto).
L’obiettivo è mettere in difficoltà l’equilibrio dei compagni: chi tocca terra con le mani ha perso! Ovviamente ha perso anche chi sbaglia a coniugare il verbo!
Chi perde paga pegno, oppure sta fuori a riposarsi qualche minuto… e poi – via! – la danza verbale ricomincia.
Il Twister è ovviamente un marchio registrato di proprietà della Hasbro.
Questo è un esercizio meccanico di coniugazione verbale, che però può essere trasformato in un gioco divertente. Ho considerato solo sei tempi dell’indicativo: il presente, il futuro semplice, il passato prossimo, il trapassato prossimo, l’imperfetto e il passato remoto. Il riconoscimento, l’utilizzo consapevole e la coniugazione di questi sei tempi mi pare già un obiettivo importante alla scuola primaria. Indipendentemente da come si siano “scoperti” questi tempi, arriva un momento in cui è utile esercitare e velocizzare la loro coniugazione.
Inizialmente si completa il puzzle (in una prima fase si può fare con il controllo a portata di mano, poi senza). Successivamente un compagno scambia due cartoncini e il giocatore deve rapidamente trovare l’errore e ripristinare l’ordine corretto.
Con scarsa fantasia, pubblico un esercizio sull’utilizzo dei monosillabi accentati: li/lì – la/là – se/sé – ne/né – da/dà – si/sì – te/tè – di/dì
Non so se esista un modo meno noioso di imparare questa lista di sillabe che possono avere l’accento o non averlo a seconda del significato e della funzione che hanno nella frase.
Ad ogni modo, meglio un esercizio autocorrettivo con le mollette da eseguire come rinforzo solo in caso di bisogno, che una scheda fotocopiata sul quaderno a tutti, no?
Come scoprire con la classe i diversi tempi verbali è compito dell’insegnante. Noi in questo ciclo abbiamo creato una lunga storia di pupazzi dispersi nei boschi e siamo andati a frugare all’interno del testo per capire come i verbi dell’indicativo abbiano funzioni diverse.
Dopo un lungo lavoro di analisi, però, è tempo di esercitarsi. Ecco qui dunque, già bello e pronto, un mazzo di verbi già coniugati, dei quali “indovinare” il tempo: presente, futuro semplice, imperfetto, passato prossimo, trapassato prossimo, passato remoto.
Autore: maestro Luca Randazzo e la classe quinta della scuola primaria don Milani
Sarà per colpa del Covid, ma nella mia classe alcuni alunni e alunne confondono e ed è, che peraltro si riconoscono perfettamente, anche senza ragionare sulla loro funzione, dal diverso suono, aperto e chiuso.
Questo è un semplice esercizio costruito dagli alunni e dalle alunne della mia classe per aiutare i compagni. Con l’aiuto di uno specchietto, chi si esercita può controllare la propria bocca. Si apre o rimane socchiusa?
Una volta affrontati o scoperti gli aggettivi mi serviva un esercizio autocorrettivo di rinforzo che raggiungesse un doppio obiettivo: il riconoscimento all’interno di una frase e la categorizzazione. Mi sono limitato a 4 tipi: qualificativi, indefiniti, dimostrativi, possessivi. Ovviamente è possibile crearne un’estensione che comprenda frasi con altri tipi, ma a me pare che già questi quattro siano sufficienti alla scuola primaria.
Il funzionamento è semplice. Il barattolo è dotato di 4 mollette da bucato di legno, su ognuna delle quali ho scritto “qualificativo”, “indefinito”, “dimostrativo”, “possessivo”. Io ne ho messe 8, in realtà, in modo da dare la possibilità a due bambini/e di usarlo contemporaneamente.
Altra accortezza: in ogni frase ci può essere un aggettivo o due, ma di tipo diverso.
In Italiano il digramma /ku/ ha due trascrizioni: cu e qu. Quando si usa una scrittura piuttosto che l’altra? La regola è chiara, ma non sempre i bambini riescono a metterla in pratica. Il gioco incentiva la riflessione attraverso un compito sfidante: chi riuscirà per primo a completare le due pagine del menù senza sbagliare nemmeno un cartellino?
Uno strumento per allenare i bambini delle prime classi della primaria a riflettere sulle doppie.
Queste doppie! I bambini fanno fatica a individuarle e a volte raddoppiano la lettera sbagliata. Ecco un allenamento veloce e divertente: basta mettere una molletta alla parola giusta, girare e verificare di aver scelto correttamente.
Di seguito trovate il file per realizzare lo strumento e le istruzioni per i bambini e, più in basso, le istruzioni per costruirlo.
Due gruppi di schede autocorrettive per rinforzare l’ascolto e la scrittura corretta di suoni duri e suoni dolci della lettera C. Su un lato della scheda un disegno di una parola che contiene i suoni CI , CHI, CE o CHE, sul retro la parola corrispondente per autocorreggersi.
I bambini e le bambine dovranno, guardando il disegno, provare a scrivere sul quaderno la parola correttamente e poi voltare la schedina e controllare se hanno scritto bene.
Qui sotto le schede da scaricare, ritagliare, incollare fronte/retro e plastificare.