Accentaio

Autore: maestro Luca Randazzo

Esercizio autocorrettivo ortografico per gli accenti

Una volta affrontato il problema degli accenti, del quale ogni parola è dotata, ma che solo se cade sull’ultima vocale ha un segno grafico, qualche bambino e qualche bambina ha bisogno di esercizi di rinforzo. Eccone uno molto semplice e autocorrettivo.

Il bambino o la bambina troverà un aiuto a fine frase: tra parentesi c’è il numero degli accenti da trovare. In fondo è un po’ una caccia al tesoro.

Trovate il file da scaricare qui: accentaio

Qui trovate le istruzioni per costruirlo, le accortezze per usarlo e la licenza: accentaio – istruzioni

Forza 4 grammaticale (nomi-verbi)

Autore: maestro Luca Randazzo

Gioco per imparare a distinguere nomi e verbi

L’analisi grammaticale è sempre un argomento a rischio noia. Per questo ho pensato di introdurre un gioco che permetta di imparare a distinguere i nomi dai verbi. Si tratta del conosciuto Forza 4. Lo scopo dichiarato del gioco è quello di completare una fila di 4 pedine, in orizzontale, in verticale o in diagonale. Ovviamente lo scopo reale è quello di ragionare sui nomi, sui verbi e su tutte quelle parole che possono avere entrambe le funzioni grammaticali a seconda dell’uso che se ne fa. Continua la lettura di Forza 4 grammaticale (nomi-verbi)

Il villaggio delle parole

Autrice: maestra Eleonora Biddle (+ versione modificata di Luca Randazzo)

Formazione delle frasi e analisi grammaticale

Fin dalla prima, con i bambini della mia classe, ci siamo divertiti a esplorare la lingua italiana e la sua grammatica attraverso esperimenti, ipotesi e scoperte. In terza abbiamo iniziato a leggere “La grammatica è una canzone dolce” di Erik Orsenna, e con un pizzico di fantasia stiamo iniziando a dare il nome corretto a tutte le categorie di parole che possono comporre una frase, osservate negli anni precedenti. Nella narrazione di Orsenna le parole vengono presentate come tribù, ognuna con il suo compito e ruolo; noi abbiamo provato ad immaginare quali sarebbero potute essere le loro case. Abbiamo immaginato che gli articoli vivessero nel campanile, perché “camminano davanti ai nomi scuotendo un campanello: attenzione, il nome che mi segue è un maschile; attenzione, è un femminile”; che i nomi vivessero in alti palazzi, perché molto numerosi visto che devono “mettere su tutte le cose del mondo un’etichetta per raccapezzarsi”; che la tribù degli aggettivi vivesse nei negozi perché sono coloro che vestono i nomi; la tribù delle azioni (per ora non sono ancora verbi) infine l’abbiamo immaginata in una grande fabbrica, per la loro caratteristica iperattività; infine c’è la grande tribù delle parole corte che è rimasta tale dalle prime indagini sulla lingua e quest’anno pian piano andrà a costruire nuove tribù. Questo strumento mira a allenare le capacità di composizione delle frasi e di discriminazione delle varie categorie grammaticali affrontate fino ad oggi. L’attività richiesta è sostanzialmente individuale, ma niente vieta (soprattutto in un primo periodo) di farlo a coppie, in modalità di cooperazione e/o tutoraggio.

Qui trovate il file per stampare lo strumento.

Più avanti nell’articolo potete trovare una versione differente del Villaggio delle Parole, creata da Luca. Continua la lettura di Il villaggio delle parole

Che nome sei?

Autore: maestro Luca Randazzo (+ versione complessa della maestra Chiara Mantegazza)

Esercizio autocorrettivo sulle caratteristiche grammaticali dei nomi: maschile/femminile o singolare/plurale

Ci sono dei bambini e delle bambine che hanno bisogno di un rinforzo su maschile/femminile e singolare/plurale. Dopo aver lungamente affrontato l’argomento in classe, ho creato questo semplice materiale autocorrettivo. È un semplice esercizio, nel quale, ognuno con il suo tempo, deve trovare le caratteristiche di alcuni nomi.

Vi potrà sembrare strano ma molti bambini e bambine amano questo tipo di esercizio ripetitivo, che consente di consolidare una conoscenza e di sedimentarla per bene. Inoltre, l’autocorrezione immediata permette un’immediata gratificazione.

Le istruzioni per il montaggio si trovano, insieme alla licenza, qui: ISTRUZIONI E LICENZA

Il materiale è disponibile qui:  CHE NOME SEI?

La maestra Chiara Mantegazza ha creato una versione più complessa che utilizza anche le categorie di derivato, collettivo, alterato e falso alterato, eccetra. Le istruzioni e la licenza sono le stesse.

Trovate questa versione qui: MA CHE NOME SEI?

Ping pong degli articoli

Autore: maestro Luca Randazzo

Gioco/esercizio per imparare le caratteristiche degli articoli

L’analisi grammaticale può essere un esercizio noioso e ripetitivo, ma può anche diventare un giochino divertente. Il ping pong degli articoli (si chiama così perché le schedine che assomigliano al campo da ping pong, singolo o doppio, e gli articoli sembrano palline) permette di fare pratica con maschile/femminile, singolare/plurale, determinativo e indeterminativo… giocando cooperativamente.

Il materiale si presta anche ad essere usato come esercizio autocorrettivo.

Trovate le istruzioni per il montaggio e per l’utilizzo, nonché la licenza con cui questo materiale è rilasciato qui.

Qui trovate il file con i ‘campi da gioco’

Qui trovate il file con il controllo dei campi

Io leggo… tu scrivi – le cifre

Autrici: maestre (Emi)Lia Venturato e Gilda Manenti

Gioco da fare a coppie, o in piccolo gruppo, per imparare a leggere le cifre e a scriverle (nel verso corretto) sentendone dire il nome.

Spesso i bambini sbagliano a scrivere la cifra o, più spesso, la scrivono rovesciata. Con questo gioco conto di aiutarli a correggere questi errori.

Un bambino legge, l’altro scrive; insieme si corregge.

Il file pdf per stampare le carte con le cifre da 0 a 9, che contiene anche le istruzioni per costruire ed usare il gioco, lo trovate qui.

Quello con i numeri da 0 a 19 invece qui.

Per quello con i numeri da 1 a 100 abbiamo inserito anche la scrittura in lettere; quindi chi scrive deve farlo sia con le cifre che con le lettere. Scarica qui il file.

Le carte di Leonardo

(Fibonacci o Pisano… che dir si voglia)

Autrice: maestra (Emi)Lia Venturato

Gioco per il consolidamento delle quantità da 1 a 20

Gioco da fare a coppie o piccoli gruppi, nell’ambito del lavoro che parte da ‘La grande invenzione di Bubal’ di Anna Cerasoli per arrivare al contributo di Leonardo con la diffusione in Italia ed Europa dei numeri indoarabici.

Prima di giocare quindi è consigliabile leggere il libro della Cerasoli, far giocare i bambini con le carte di Bubal e introdurre la figura di Leonardo Fibonacci raccontando la sua storia e cosa ci ha regalato.

Questo gioco ricalca quello delle carte di Bubal proprio per far toccare con mano la differenza tra i numeri che contengono la quantità e quelli più astratti che usiamo comunemente.
Può essere usato anche come attività individuale ma perde un po’ il gusto del gioco.
In un secondo momento potrebbe diventare un memory da giocare mescolando le carte di Leonardo a quelle di Bubal.

Il file pdf per stampare le carte, che contiene anche le istruzioni per costruire ed usare il gioco, lo trovate qui.

La correzione viene fatta per confronto con i compagni, per condivisione dei risultati.

Le carte di Bubal

Autrice: maestra (Emi)Lia Venturato

Gioco per il consolidamento delle quantità da 1 a 20

Il lavoro comincia con la lettura alla classe di ‘La grande invenzione di Bubal’ di Anna Cerasoli, ottimo libro dai grandi spunti!

Cercavo un sistema per far lavorare i bambini con le quantità e con l’uso delle proprie mani che non fosse solo il contare quantità richieste da me. Volevo inoltre spingerli a collaborare e quindi a giocare insieme.

Il libro di Bubal permette di ragionare sull’importanza del contare ma anche di avere cifre semplici da scrivere, semplici da leggere e comprensibili ad altri per poter ricordare e comunicare le quantità.

Con Bubal si fa esercizio sull’uso delle mani e si imparano a conoscere (inconsapevolmente) dei numeri molto simili a quelli romani, che tengono al proprio interno il concetto di quantità, a differenza delle cifre indo-arabiche.

Il lavoro si inserisce in uno più esteso che parte dal libro della Cerasoli e si arricchisce di contenuti passando dalla figura di Leonardo Fibonacci,  con il suo grande contributo dovuto all’aver portato in Italia e in Europa i numeri indoarabici.

Questa attività con i numeri di Bubal è la prima fase. La seconda sarà giocare con i numeri di Leonardo (nonché del nostro mondo), molto più astratti ma incredibilmente più utili per le grandi quantità.

In questa fase i bambini sono chiamati a giocare con numeri che corrispondono alle proprie dita e mani, svincolati dalle cifre che usiamo comunemente. Credo che serva, soprattutto a quei bambini che hanno da familiarizzare ancora con le quantità e non sono pronti per passare alla sintesi indoarabica.

Bubal ci fa familiarizzare anche con la decina. Tutte quelle mani disegnate sul muro (sì… certamente dovete leggere il libro, se non lo avete già fatto) ci spingono a contare velocemente per dieci (dieci, due volte dieci, tre volte dieci, quattro volte dieci…).
I numeri usati dagli uomini, tanto tempo fa, erano proprio simili a quelli usati da Bubal. I numeri grandi venivano raggruppati di cinque in cinque… in modo molto simile a quanto fatto con i numeri piccoli. Non mi addentrerò nel dettaglio dei numeri romani, ma penso non faccia male accennare alla somiglianza con essi. In qualche modo, imparando la matematica insieme… stiamo, velocemente, ripercorrendo la storia dei numeri!

Le carte di Bubal durante il giocoIl file pdf per stampare le carte, che contiene anche le istruzioni per costruire ed usare il gioco, lo trovate qui.

La correzione viene fatta per confronto con i compagni.

Trova la coppia

Autrice: maestra Eugenia Renda

Gioco per il consolidamento della lettoscrittura di parole con M, L, R, S, T

Questo gioco è nato dalla necessità di consolidare la lettura e la scrittura di parole bisillabe e trisillabe in modo divertente. È un memory, in cui le coppie sono formate da una tessera con l’immagine e da un’altra con la parola corrispondente.

Si può usare anche per la dettatura e correzione di parole in autonomia, individualmente o in coppia.

Le istruzioni per giocare e per costruirlo sono nel file che trovate qui.

I disegni sono tratti dai siti www.coloratutto.it e www.midisegni.it

Confronta-quantità

Autrice: (Emi)Lia Venturato

Per presentare e poi far giocare i bambini con i simboli = e <>

Per presentare ai bambini i simboli di maggiore/minore e di uguale ho costruito con i cartoncini e con i fermacampioni degli strumenti.

Ho costruito con il cartoncino e dei ferma-campioni uno strumento da usare alla lavagna. Con l’ausilio di figurine e gommapane (per attaccare tutto quanto alla lavagna o ad una superficie verticale) gioco con i bambini a confrontare la quantità di destra con quella di sinistra e sistemare il segno giusto. Le figurine che vedete nelle foto le ho ereditate dal maestro Luigi Lo Scalzo, che ancora ringrazio per l’aiuto datomi nel primo anno di insegnamento.

Un altro strumento (preparato in più copie) mi serve invece per far giocare i bambini in coppia o in piccolo gruppo usando le carte da gioco (a cui tolgo le figure).

La forza delle carte, secondo me, è quella di avere sia le quantità che le cifre (ogni bambino trova infatti quello che più gli serve; qualcuno usa ancora la quantità, altri guardano ormai solo le cifre, ma vedendoli giocare risultano tutti alla pari).
L’altra caratteristica importante è quella di poter essere lette in entrambi i versi. Lavorando con questo strumento il bambino che lavora ha un punto di vista diverso da quello dei bambini di fronte a lui; entrambe sono però matematicamente equivalenti e corrette. Sul quaderno ognuno di loro riporta ciò che vede. Qualcuno scriverà 5<9 qualcun altro invece 9>5.

Questo serve a far capire loro che non esiste un simbolo che si chiama ‘maggiore’ e uno che si chiama ‘minore’ ma che è lo stesso simbolo che si legge da entrambi i versi. Far credere che siano due simboli è uno dei misconcetti matematici da evitare fortemente. In italiano si legge da sinistra a destra, in ‘matematichese’ non esiste un verso di lettura. È importante che questo sia chiaro fin dalla prima classe.

9>5

posso leggerlo da sinistra a destra ‘9 è maggiore di 5’, oppure da destra a sinistra ‘5 è minore di 9’.

È importante lasciarli liberi di leggere come preferiscono, l’importante è che capiscano il concetto e che dicano cose corrette, senza forzarli nel verso.

Descrizioni, a mio parere, corrette di questa disuguaglianza possono essere:
* il cinque è minore del 9
* il nove è maggiore del 5
* il più piccolo è il 5
* il più grande è il 9
o forme verbali simili.
L’importante è che non si blocchino nel voler ricordare qual è il simbolo di maggiore e quale di minore, visto che non ne esistono due diversi ma uno solo.