Lo schedario è un oggetto importante da avere, un po’ come il portaombrelli per gli ospiti. Poi magari non lo usa nessuno, ma almeno si fa bella figura.
Dei giochi di lettura che ho in funzione in classe è decisamente quello meno utilizzato, ma per completezza mi sembra importante averlo a disposizione: ci sono alcuni bambini e alcune bambine più metodiche che desiderano avere degli esercizi in sequenza, che possano controllare con calma.
Ecco quindi lo schedario autocorrettivo di lettura costruito con la tecnica del cloze, cioè della parola mancante da trovare in un testo per completarne il senso.
Le schede vanno copiate sul controllo e poi corrette con l’apposito controllo.
autore e autrice: maestra Simona Ristori, maestro Luca Randazzo
Siamo nei primi mesi di scuola. Bambini e bambine, ognuno con i suoi tempi, ognuno con più o meno bisogno di esercizio, scoprono la magia del dare senso alle prime parole.
A questo punto io sentivo il bisogno di un esercizio meccanico che permettesse il consolidamento del meccanismo mentale dell’unione sillabica, quella che da MA + RE fa apparire il mare, quello in cui ci si è tuffati fino a poche settimane prima.
Ecco quindi che ho adattato uno strumento della maestra Simona Ristori, sostituendo tutte le immagini con quelle prese dal sito midisegni.it che non finiremo mai di ringraziare per averci concesso gratuitamente di poter utilizzare il loro lavoro.
Si gioca a coppie. Ognuno ha una schedina da compilare con un’addizione e una sottrazione. Ogni partecipante ha inoltre due macchie di caffè a disposizione da inserire a piacere nelle due operazioni (una per la sottrazione e una per l’addizione).
I giocatori si scambiano i posti e devono indovinare quale cifra nasconde la macchia posizionata dall’avversario; è possibile scrivere la soluzione pensata direttamente sopra la macchia di caffè.
Nel momento del controllo se un giocatore ha indovinato entrambe le cifre nascoste segna 2 punti, altrimenti 1 o 0. Vince chi a fine tempo ha fatto il punteggio più alto.
Il gioco è stato pensato per essere utilizzato in tutti i livelli di scuola primaria; basta stampare e plastificare il file adatto alla classe (decine, centinaia, migliaia, numeri con la virgola…).
Per assemblare il gioco si consiglia di stampare e plastificare la busta, costruirla utilizzando semplici attacca-stacca da merceria e del nastro adesivo argentato; stampare, plastificare e ritagliare infine anche le schedine e le macchie di caffè.
La simmetria, si sa, è un argomento molto divertente. Noi abbiamo avuto modo di iniziare a giocarci durante la DAD: un foglio e uno specchietto casalingo…e il percorso è partito subito in allegria!
Prima abbiamo sperimentato liberamente, poi abbiamo provato a scrivere il nostro nome e a scoprire il suo “gemello” riflesso nello specchio, dopo abbiamo provato a scrivere quel nome gemello e abbiamo scoperto che il gemello del gemello era il nostro vero nome…insomma, un gioco infinito di specchi, che ci ha portato ad osservare, oltre i nomi, anche le singole lettere dell’alfabeto e i numeri.
A scuola il percorso è continuato con la collega attraverso laboratori di arte, sperimentando colori in disegni simmetrici.
Sulla colorata scia delle attività fatte è nato questo gioco, composto da forme geometriche di differente grandezza e colore.
Due buste (è possibile scaricare anche il file per costruirle) contenenti gli stessi pezzi di gioco e tre linee nere che rappresentano la “linea di simmetria”.
Il primo giocatore posiziona la linea di simmetria sul tavolo e inizia a disporre le varie parti del gioco sul proprio territorio. Il secondo giocatore osserva e, quando tutti i pezzi sono stati disposti, può iniziare a posizionare i propri in modo simmetrico.
Le distanze tornano? Le figure sono posizionate bene? Insieme si potrà discutere e utilizzare uno specchietto posizionato sulla linea di simmetria, per assicurarsi che il risultato ottenuto sia davvero in linea con l’immagine speculare.
E ancora…cosa succede se sposto solo l’asse di simmetria? Come deve posizionare le forme il secondo giocatore?
Per costruire il gioco si consiglia di stampare e plastificare la busta, utilizzare semplici attacca-stacca da merceria e del nastro adesivo argentato, ritagliare le forme geometriche e…divertirsi nell’utilizzo!
Cinque percorsi su doppie, gn/ni, gli/li, sci-sce, mp-mb.
Autore Eugenia Renda
Questo strumento è nato dall’osservazione di uno strumento di matematica, in cui i bambini della mia seconda dovevano fare dei percorsi, per esempio colorando solo le caselle con i numeri pari. Li vedevo così assorti… e invece per alcuni di loro era difficile anche solo interessarsi all’Italiano! Da qui l’idea di fare qualcosa di simile anche per i digrammi, i trigrammi e le doppie. In questo modo devono riflettere, paragonare, categorizzare… e poi scrivere e fare l’autocorrezione!
Questo gioco è composto da un mazzo di carte raffiguranti forme geometriche elementari posizionate in vari modi.
I bambini della mia classe ci giocano mettendosi spalla-spalla e, a turno, provano a descrivere ciò che vedono al compagno o alla compagna che, a sua volta, tenta di disegnare sul foglio ciò che ascolta.
Dopo questo momento è possibile confrontare la carta e il disegno: sono simili? Se non lo sono… perché?
Stampare a colori, plastificare e ritagliare! Buon lavoro!
“MaMa – Matematica per la scuola elementare” è una raccolta di materiali didattici per l’insegnamento della matematica nella scuola primaria. Invito a girovagare sul sito, molto ricca è la sezione dei materiali didattici! L’impostazione teorica, metodologica e didattica è molto affine alla mia idea di insegnamento della matematica, mi piace molto!
I bambini arrivati a scuola si divertono a contare. Trovano nella regolarità dei numeri una certezza importante. Eppure non sempre la crescere dei numeri la sequenza è sempre corretta e soprattutto rapida e sicura.
Questo semplice gioco di scoperta, che ha anche una componente importante di osservazione e di autonomia, permette di contare oggetti diversi. Avreste immaginato che ce ne fossero così tanti in una scuola?
A coppie, i bambini prendono una strisciolina, la leggono (è anche un lavoro di lettura e comprensione ovviamente) e contano (ognuno per sé). Ma quanti sono? A voi quanto viene? Perché a noi viene un numero diverso? Buon divertimento nel confronto. Se il numero è lo stesso le probabilità che sia corretto sono decisamente alte… se è diverso… ricontare!