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Frasi che si allungano

Autrice: maestra Martina Pergolini

Un modo per stimolare la lettura in modo divertente e alternativo è stato proporre queste schede ai bambini e alle bambine.
Si tratta di una frase da leggere a cui è abbinato un disegno da completare con gli elementi e/o con i colori specificati nella frase stessa. Ogni volta che si scende verso il basso, si trova sempre la stessa frase a cui, però, sono stati aggiunti dei particolari in modo da risultare sempre più dettagliata. In parallelo, anche il disegno si arricchirà di oggetti e/o colori.
A fine anno, in classe prima, i bambini stessi hanno inventato altre schede di questo tipo, a coppie!
Si può usare il tutto anche in classe seconda per ragionare sulla frase minima e sulle espansioni.

Dadi Crea-storie

Autrice: maestra Eleonora Biddle

Inventare storie è sempre molto divertente, soprattutto quando lo si può fare anche in compagnia; ma talvolta mancano le idee per partire. Ecco che ho pensato di creare questi dadi che potessero dare il giusto stimolo per partire e che, a seconda degli intrecci dati dal lancio dei dadi, rappresentassero anche un po’ la sfida dell’assurdo. Lo strumento è composto da tre dadi, che rispondono a 3 domande stimolo: chi? quando? dove? 

 I/le partecipanti lanciano i dadi e sulla base delle indicazioni date dai dadi inventano una storia. Si tratta di uno strumento a sviluppo aperto che i bambini e le bambine possono utilizzare anche individualmente ma solitamente, almeno nelle mie classi, amano utilizzarlo in coppia o piccolo gruppo. In questo caso i/le partecipanti possono scegliere se creare una storia tutti insieme, contrattando continuamente le idee che emergono, oppure se scrivere a “staffetta”, ovvero a turno si prosegue la narrazione dell’altro. 

All’interno della scatola dei dadi ho inserito anche una scatolina contenete delle tessere con su scritti alcuni connettivi con l’invito di utilizzarli per variare le modalità di connessione tra le frasi delle storie.

Si ringrazia Lia Venturato per il miglioramento dello strumento con il nastro attacca-stacca.

Il grande libro delle frasi pazze

Autrice: maestra Martina Pergolini

Per familiarizzare con il concetto di “frase”, ho creato un quadernone ad anelli che abbiamo rinominato “Il grande libro delle frasi pazze”.
Ritagliando i fogli interni nel modo corretto, si ottengono frasi divise per segmenti sintattici che si possono combinare tra loro in modo praticamente infinito.
Per ritrovare la frase di partenza basta far corrispondere i disegni sul lato destro, unici per ogni frase.
Le attività collegate possono essere molte, anche in classe seconda quando si affronta la sintassi della frase.
Per noi è stato anche uno stimolo alla lettura, visto che i/le bambini/e si divertivano a mischiare i pezzetti di frase e leggere il risultato soprattutto perché avevo aggiunto molti elementi strani e divertenti, collegati alla nostra vita di classe.
In questa versione, i riferimenti personali sono stati omessi! 😉
Ci hanno giocato in coppia, a gruppo, leggendo a turno una frase pazza ognuno ma capitava anche che solo un/a bambino/a fosse immerso/a nel Grande Libro delle Frasi Pazze!

Pesca la frase

Autrice: maestra Martina Pergolini

Gioco-esercizio per ragionare sulle frasi

Verso la fine dell’anno, in classe prima, volevo affrontare il concetto di frase in modo più strutturato. Uno degli strumenti proposti è stato proprio “Pesca la frase” che permette di creare tante frasi diverse abbinando le varie parti (soggetto-predicato-espansione).

In questa versione, ne ho approfittato anche per inserire parole della “famiglia dell’acqua” e della famosa “tribù degli indiani cucù” ma le possibilità sono davvero infinite.

Lo strumento può essere utilizzato anche in classe seconda per ragionare, inizialmente, sulla sintassi della frase.

Minuscolo a cerchi

Autrice: maestra Martina Pergolini

Esercizio autocorrettivo per memorizzare le lettere del minuscolo

Al di là della scelta di presentare uno o più caratteri contemporaneamente all’inizio del percorso di apprendimento della letto-scrittura, rimane il problema che lo stampato maiuscolo viene subito usato per scrivere i propri testi (e poi anche per leggerli), mentre il minuscolo rappresenta la scrittura “dei libri”, quindi più distante dall’esperienza diretta.

Mi è tornato utile quindi introdurre uno strumento per associare le lettere in modo divertente e autocorrettivo, in modo da riconoscere rapidamente il carattere del minuscolo anche al di fuori del contesto.

La scatolina delle ipotesi

Ideatrice: Rita Di Ianni

La scatolina delle ipotesi è un gioco matematico concepito per stimare quantità in contesti reali. Il set consiste semplicemente in una scatola e un piccolo contenitore di palline decorative, facilmente reperibili in merceria. Il gioco coinvolge coppie di giocatori, ognuno dei quali inizia con 100 punti. L’andamento della partita è caratterizzato da turni alternati.

Durante il proprio turno, un giocatore versa una quantità di palline nella scatola, permettendo al compagno di osservare per alcuni secondi mentre occasionalmente agita il contenuto della scatola (allo scopo di impedire una precisa conta da parte dell’avversario). Successivamente, il compagno cerca di stimare la quantità di palline, annotando la propria previsione su un foglio. Il primo giocatore verifica la risposta, calcola la differenza tra il numero reale di palline e l’ipotesi fatta (o viceversa), sottraendo il risultato ai 100 punti iniziali del compagno. Successivamente, i ruoli vengono invertiti e i giocatori si scambiano le posizioni. Il vincitore è colui che, al termine del gioco, presenta il punteggio più alto.

Con il passare del tempo ho introdotto palline sempre più piccole, lasciando che i bambini si sfidassero con quantità crescenti di numeri da stimare; il punteggio iniziale invece è sempre rimasto 100!

Timbuktu

Autrice: maestra (Emi)Lia Venturato

Per imparare a scrivere e leggere ritmi musicali ma anche a frazionare il tempo

Durante un progetto di musica con l’esperta (Roberta Fantozzi della Filarmonica Volere è Potere di Pontedera)  abbiamo cominciato a lavorare in classe sul ritmo, usando la voce e le parti del nostro corpo.

Roberta ha presentato 4 simboli, legandoli tra loro con una storia che ha raccontato ai bambini. Questi simboli erano dei personaggi ed avevano un nome: pa, ti-ti, te-che-te-che e sch. Durante la lezione, svolta con i simboli ingranditi che i bambini erano liberi di affiancare in quartetti (per raggiungere la battuta di 4/4), ognuno ha provato a fare il compositore e poi il direttore d’orchestra, dirigendo i propri compagni nell’esecuzione.

Nella mia mente è nata immediatamente l’idea di costruire qualcosa per il piano di lavoro; uno strumento che permettesse ai bambini di sbizzarrirsi e confrontarsi con questa attività in autonomia. Roberta ha pronunciato la frase che ci voleva: ‘bambini, se volete potete anche disegnarvi i simboli e giocarci quando vi piace’.

Ecco che nella mia testa si è presentato il semplicissimo strumento a cui poi, con l’aiuto di Alberto, avrei dato il nome di Timbuktù.

Si gioca in coppia o piccolo gruppo. Una persona compone il proprio ritmo, costituito da una battuta o da più battute. L’altra/gli altri leggono la composizione e la riproducono con la voce, chiamando i simboli con i loro nomi e facendo proprio il ritmo.  Quando si sentono sicuri, provano a riprodurla con il corpo o con semplici strumenti musicali. La fase della voce può essere saltata nel caso in cui si lavori con bambini che hanno difficoltà o imbarazzo a cantare e, magari, preferiscono e possono eseguire direttamente il ritmo in modo strumentale.

Nel periodo in cui abbiamo fatto questo lavoro, stavamo affrontando le frazioni e ci stavamo anche interrogando su come si potesse frazionare il tempo. Oltre a parlare di orologi, ore, minuti, secondi e via di seguito… ci siamo dati al lavoro sulle frazioni in musica, scoprendo i quarti, gli ottavi e i sedicesimi musicali.

Trovate qui il file per costruire lo strumento.

Il gioco delle mattonelle

Ideatrice: maestra Rita Di Ianni

Materiali a disposizione:

1. Piccoli quadrati bicolore rappresentanti i pezzi delle costruzioni, tutti uguali.

2. Mattonelle con differenti figure geometriche costruite attraverso l’accostamento dei piccoli quadrati bicolore (24 mattonelle: 12 grandi e 12 piccole).

Obiettivo del Gioco: Utilizzare i piccoli pezzi a disposizione per riprodurre la figura geometrica raffigurata sulle mattonelle.

Modalità di gioco: Il giocatore può decidere di sfidare qualcuno o giocare da solo. Per giocare, occorre una certa abilità nel posizionare i piccoli quadrati bicolore in modo da ricreare le figure geometriche proposte dalle mattonelle. Con i pezzi delle costruzione abbiamo molte combinazioni e sfide possibili!

Per giocare si consiglia di stampare il file, plastificarlo, ritagliarlo e assemblarlo in un contenitore. Buon divertimento!

Espansione “Gioco del mappamondo”

Autrice: maestra Rita Di Ianni

Si tratta di una aggiunta al gioco che trovate qui. Ho inserito: Norvegia, Svezia, Finlandia, Irlanda, Portogallo, Romania, Canada, Venezuela, Panama, Argentina, Ecuador, Uruguay, Etiopia, Kenya, Algeria, Nigeria, Somalia, Angola, Afghanistan, Iran, Yemen, Vietnam, Filippine, e Nepal.

Si consiglia di stampare a colori fronte-retro, plastificare e giocare con uno o più mappamondi.

Grandi salti

Ideatrice: maestra Rita Di Ianni

In classe ho bambini che faticano ad abbandonare l’uso delle singole dita per sommare o sottrarre 10, l’idea di fare grandi salti non è così automatica.

Questo strumento è pensato per essere assemblato in un piccolo quaderno ad anelli ed è di aiuto per fare proprio quei grandi salti di 10, 100 e 1000 che ogni tanto mettono in crisi. I bambini delle mie classi lo accompagnano spesso all’uso dello schedario autocorrettivo i cui trucchi coinvolgono proprio queste abilità.

Si consiglia di stampare su cartoncino, plastificare e forare con apposito strumento. Per facilitarne l’uso è possibile disegnare binari per le varie cifre e scrivere le operazioni corrispondenti.